Posta sulla sommità del Celio deriva il suo nome dalla parola «dominicum» usata per indicare i primi luoghi di culto cristiani. Sorta forse già nel sec. VII, venne ricostruita sotto Pasquale I e restaurata nel 1513-14 dal futuro Leone X su disegno di Andrea Sansovino, cui si deve l'elegante portico a cinque arcate, su pilastri e lesene d'ordine tuscanico. L'interno basilicale, diviso in tre navate da 18 colonne antiche di granito grigio con capitelli corinzi, è coperto da un soffitto ligneo a cassettoni (1566) sotto il quale corre un fregio con motivi araldici disegnato da Giulio Romano; l'arco trionfale è sostenuto da colonne in porfido con capitelli ionici, e nella conca absidale si apprezzano mosaici del tempo di Pasquale I. In fondo alle navi laterali si conservano sarcofagi romani.