Eretta già nel 1420, la chiesa fu poi ingrandita (1479-83) da Giacomo da Pietrasanta e Sebastiano Fiorentino, e rinnovata nell'interno da Luigi Vanvitelli (1756-61). Una scalinata precede la bianca facciata, tipica del primo Rinascimento romano, a due ordini di paraste raccordati da poderose volute; tripartita e con tre portali in basso, è coronata da un timpano in alto. L'interno, diviso in tre navate da pilastri in marmi policromi, presenta cinque cappelle absidate per lato; all'incrocio col transetto il Vanvitelli sostituì, all'originaria cupola emisferica su tamburo cilindrico, una a catino. A destra del portale mediano, la Madonna del Parto, statua di Jacopo Sansovino (1521). Al 3° pilastro sinistro, Isaia profeta affrescato da Raffaello nel 1512 (gli altri profeti sono dell'800); sotto, S. Anna e la Vergine, coevo gruppo marmoreo di Andrea Sansovino. Sull'altare maggiore, realizzata su disegno di Gian Lorenzo Bernini (1627), una preziosa Madonna bizantina. L’opera più nota della chiesa è tuttavia, nella 1ª cappella sinistra, la Madonna dei Pellegrini, pala realizzata dal Caravaggio nel 1605.