Attribuita da alcuni studiosi a Jacopo Barozzi, detto il Vignola, ma forse più propriamente di ascendenza ferrarese, la basilica fu eretta tra il 1513 e il 1587 e sorge nella piazza omonima, con il monumento al Correggio di Vincenzo Vela (1880). A fianco si innalza la torre civica, unico baluardo superstite dell’antico castello di Correggio, oggi adattato a torre campanaria della basilica; nella parte inferiore è la grande arcata ogivale (secolo XIV) che fungeva da porta d’accesso al castello. L’interno è a tre navate, con sei cappelle per lato e presbiterio rialzato su cripta; si segnalano, nella terza cappella destra, la “Visione di S. Martino” di Domenico Fetti, dipinti di Jacopo Borboni, Paolo Giannotti, Benedetto dal Buono, Girolamo Donnini e altri autori provinciali del XVI-XVII secolo; nel catino dell’abside “Apoteosi di S. Quirino”, affresco di Luigi Asioli, e, nella cripta, trittico in marmo con “S. Quirino e i Ss. Michele, Raffaele e Tobiolo”, opera di Carmela Adani. Il tesoro custodisce preziosi reliquiari e un cofanetto d’osso (secolo XV), forse opera degli Embriachi, ora in deposito al Museo civico.