La chiesa era in origine di stile romanico, ma si decise di ricostruirla dopo che il 17 luglio 1490 un affresco trecentesco al suo interno, la Vergine dell’Umiltà, miracolosamente ‘pianse’. L’edificio sembrò troppo modesto di fronte all’importanza dell’evento.<br>I lavori cominciarono nel 1495, si interruppero, furono ripresi nel 1561 e si conclusero nel 1582.<br>Il risultato è un’importante basilica rinascimentale a pianta centrale ottagonale, con ampio vestibolo e imponente cupola. Il progetto originario era di Giuliano da Sangallo, ma nella fase conclusiva del cantiere la cupola fu ‘riprogettata’ da Giorgio Vasari. Ci furono dei cedimenti strutturali, per rimediare ai quali intervennero Bartolomeo Ammannati e Jacopo Lafri. La facciata restò incompiuta.<br>Al’interno, sei cappelle custodiscono dipinti di artisti fiorentini tra ’500 e ’800. L’altare maggiore fu realizzato nel 1612 da Jacopo Tacca, ed è qui che si trova la venerata Vergine dell’Umiltà.