Significativo esempio di architettura pisano-lucchese, resa originale dall’insieme di soluzioni romaniche e gotiche dovute alla lunga vicenda costruttiva, la chiesa fu eretta in luogo di un preesistente edificio tra il 1070 e la metà del dodicesimo secolo e dotata di facciata tra ’200 e ’300, in previsione di una mai effettuata sopraelevazione.<br>Il corpo di fabbrica è cinto da arcate su colonne, a cui si sovrappongono in facciata quattro ordini di loggette (una sola sui lati), opera a cui contribuirono probabilmente maestranze lombarde.<br>Sulla cuspide la statua marmorea con riporti bronzei di S. Michele Arcangelo che abbatte il drago. Influssi lombardi si notano nel campanile del dodicesimo secolo, alleggerito da ordini crescenti di aperture e scandito da arcatelle pensili. Sull’abside, di derivazione pisana, si aprono le finestrelle della cripta (nono secolo); ornatissimo l’architrave della porta del transetto destro (ora chiusa come quella di sinistra; entrambe del dodicesimo secolo).<br>L’interno a pianta basilicale, a tre navate su colonne con notevoli capitelli romanici, conserva arredi quattro-cinquecenteschi, oltre a una Madonna col Bambino, di Andrea della Robbia e a una tavola coi Ss. Girolamo, Sebastiano, Rocco ed Elena, di Filippino Lippi.