Non si conosce l'anno esatto della fondazione della chiesa principale di Galatina, dedicata ai Ss. Pietro e Paolo. Presumibilmente venne innalzata intorno alla metà del XIV secolo, anche se il suo attuale aspetto, in cui spicca la nobile facciata barocca, è dovuto a un profondo rifacimento, iniziato nel 1633 e terminato nel 1664. Classico nell'impianto è l'interno, con un'articolazione spaziale a tre navate sostenute da colonne a fasci, che custodisce altari barocchi di Giuseppe Cino e tele di scuola napoletana del XVIII secolo. Tra queste, in controfacciata, una Lavanda dei piedi, dipinta nel 1756 da Serafino Elmo. Nella vicina chiesa di S. Paolo, il 29 giugno di ogni anno, festa dei santi titolari, si svolgeva un antico rito, che univa religiosità popolare e antiche credenze pagane: al suono incessante e ipnotico di tamburelli, una processione di fedeli accompagnava le 'tarantate', colpite dal morso di un'immaginaria tarantola, simbolo del male e della possessione del demonio.