La chiesa è nota anche come S. Giovanni Battista. Giuseppe Zimbalo (che in quest'ultima opera sembrò cercare la sintesi del suo personale percorso artistico) fu artefice del tempio ricostruito nel 1691 su una preesistente fabbrica trecentesca; il tempio presenta un innovativo impianto a croce greca attorno a un vano ottagonale. La facciata, che per sontuosità ricorda quella della basilica di S. Croce, reca sul portale la statua di S. Domenico di Guzmán, mentre la profonda loggia centrale ospita l'effigie della Vergine. Nell'interno, oltre agli altari dall'esuberante decorazione barocca che recano alla base dei pilastri gli stemmi di nobili famiglie leccesi, si osserva il pulpito, l'unico della città interamente realizzato in pietra locale, raffigurante scene dell'Apocalisse. Nell'attiguo convento dei Padri domenicani, dal 1975 ha sede l'Accademia di Belle Arti.