Committente fu, nel corso dell’undicesimo secolo, il nobile fiorentino Giovanni Gualberto, fondatore dell’ordine dei Vallombrosani. La chiesa fu poi ricostruita tra l’inizio del ’300 (forse da Neri di Fioravante) e l’inizio del ’400. Bernardo Buontalenti la completò fra 1593 e 1594 con la facciata in stile manieristico.<br>L’interno gotico, a croce egizia, è a tre navate su pilastri rettangolari, con agili archi a sesto acuto e volte a crociera.<br>La chiesa conserva importanti opere di artisti del ’400 fiorentino. Nella terza cappella destra si trova una tavola di Neri di Bicci con la Madonna in trono, il Bambino e santi, mentre nella cappella successiva spiccano la delicata pala d’altare con l’Annunciazione e un pregevole ciclo di affreschi di Lorenzo Monaco con le Storie della Vergine (1420-1425).<br>La sagrestia, in cui si entra dal transetto destro, fu costruita da Lorenzo Ghiberti tra 1418 e 1423.<br>Nel transetto si trova anche la cappella Sassetti, con pala d’altare (Adorazione dei pastori) e ciclo di affreschi di Domenico Ghirlandaio (1483-1486). Il ciclo, che narra gli episodi della vita di San Francesco, è di straordinario interesse documentario per riconoscere le fisionomie, la quotidianità minuta e gli edifici della Firenze quattrocentesca: si riconoscono il palazzo della Signoria e la loggia dell’Orcagna, la facciata ancora gotica di S. Trìnita e il ponte accanto.<br>Nella seconda cappella del transetto sinistro, in una cornice di maiolica policroma, la tomba di Benozzo Federighi (1454) è un capolavoro di Luca della Robbia.