Sul luogo della chiesa paleocristiana di S. Eufemia (V-VI secolo), è una singolare e complessa costruzione la cui pianta, piuttosto inconsueta, deriva dall’unione di uno schema basilicale a tre navate con un impianto centrale trilobato, di probabile derivazione germanica. Conclusa nelle sue linee essenziali già nel XII secolo, la chiesa mostra la sua veste più antica all’esterno, soprattutto nella parte absidale, dove si apre un bel portale cuspidato rinserrato da figure di mostri. La facciata è del 1914 e l’interno ampiamente rielaborato in età rinascimentale e poi barocca. Tracce dell’antica decorazione a fresco sono ancora visibili nell’ambulacro destro, negli atrii degli ingressi laterali e nelle absidiole. Più numerosi ed evidenti, soprattutto nei transetti, le tele e gli affreschi rinascimentali e soprattutto barocchi (Carlo Carloni, Isidoro Bianchi e scuola di Camillo Procaccini).