L’Accademia di Belle Arti di Napoli fu fondata nel 1752 dal re Carlo di Borbone con sede a S. Carlo alle Mortelle. Successivamente trasferita nel Regio Palazzo degli Studi, nonché Museo borbonico, dal 1864 ha sede nel complesso conventuale di S. Giovanni delle Monache. Il nucleo più antico della raccolta è costituito da un gruppo di 28 dipinti, databili tra il XVI secolo e la prima metà del XVIII. La pittura del XIX secolo è rappresentata in quasi tutti i suoi generi: dipinti di soggetto storico, paesaggi, ritratti, nature morte. L’evoluzione della pittura di paesaggio è documentata da Pitloo, Gigante, Duclère e Carelli, Rossano, Dalbono. Presenti anche i maggiori pittori di storia, da Mancinelli a Morelli e Altamura, veristi fra i quali Michele Cammarano e Patini, Cercone e De Gregorio. La sala dedicata all’arte della prima metà del XIX secolo presenta opere di Mancini e Viti, di Brancaccio, di Ciardo e Notte, di Giarrizzo. Una sala espone opere di artisti attivi a Napoli fino alla fine degli anni Sessanta. La raccolta di 206 disegni e acquerelli illustra la didattica nelle Scuole di Disegno dalla fine del XVIII secolo fino ai primi anni del XX secolo. Notevole la donazione di Filippo Palizzi (1896) che fu presidente dell’Accademia di Belle Arti, consistente in un gruppo di opere sue e dei fratelli Giuseppe, Nicola e Francesco Paolo, nonché 47 schizzi e bozzetti di artisti stranieri, quasi tutti legati alla scuola di Barbizon. La sezione dedicata alla scultura documenta l’evoluzione della plastica napoletana dalla fine del neoclassicismo all’informale