Il museo ospitato a palazzo Casali riunisce in un unico percorso espositivo lo storico Museo dell’Accademia Etrusca e il Museo della Città etrusca e romana di Cortona.<br>Il primo e il secondo piano testimoniano la storia e le attività dell’Accademia Etrusca, la più nota istituzione culturale cittadina, a partire dal ’700. Tra i pezzi più interessanti si possono citare un lampadario etrusco in bronzo del quinto o quarto secolo avanti Cristo, e la Musa Polimnia, una pittura a encausto su lavagna, già ritenuta opera greca, poi romana, ma ormai riconosciuta come imitazione seicentesca o settecentesca.<br>Sono interessanti anche la serie dei bronzetti etruschi, italici e romani (statuetta di Zeus con il fulmine, del settimo o sesto secolo avanti Cristo) e i reperti egizi della collezione Corbelli (barchetta funeraria della XII dinastia, del ventesimo secolo avanti Cristo).<br>Nelle sale sono esposti anche dipinti donati all’Accademia, prevalentemente di ambito toscano, tra i quali una Madonna con Bambino e Santi di Bicci di Lorenzo, il tondo con la Madonna con Bambino e i Santi protettori della città, di Luca Signorelli, e una Madonna e Santi di Pietro da Cortona. Tra le opere più recenti sono quelle di Gino Severini, cedute alla città natale dal maestro stesso. Legati alla cultura cosmopolita dell’Accademia nel ’700 sono alcuni ritratti di personaggi sia italiani sia esteri, vicini all’istituzione. Tra le altre opere: il tempietto Ginori, di gusto rococò, e medaglie di Antonio Pisanello e di Matteo de’ Pasti.<br>Nei due piani sotterranei sono esposti materiali archeologici dalla città e dal territorio: corredi orientalizzanti e arcaici delle sepolture della Valtiberina e della Valdichiana, reperti dalle tombe etrusche del Sodo e di Camucìa. Il percorso si conclude con l’età romana.<br>Il MAEC è anche punto di accoglienza e di informazione per la visita del Parco archeologico di Cortona, con i suoi undici siti.<br>Nella Biblioteca dell’Accademia si trovano manoscritti, codici e pergamene (tra undicesimo e diciannovesimo secolo), e testi a stampa del ’400 e del ’500.