Il modo più efficace per ripercorrere le vicende del Duomo dal XV al XX secolo è offerto da questo museo, allestito nel 2013 nell’ala sinistra di Palazzo Reale. Gli spazi ampi, spesso volutamente grezzi, e la disposizione attenta dei punti di luce esaltano la forza evocativa delle sculture rimosse dalla cattedrale, degli avori millenari e dei preziosi del Tesoro del Duomo: come la coperta eburnea di evangeliario detta Dittico delle cinque parti (V sec.), la situla di Gotofredo istoriata nel X secolo e la grande croce di Ariberto in rame dorato. Il percorso di visita si sviluppa teatralmente fra statue di santi e profeti che paiono dialogare tra loro, svelandone scorci di sorprendente eleganza. E attraversa un campionario di doccioni fantasiosi e inquietanti, teste di animali, pinnacoli sui quali si arrampicano scimmie e topolini o si riconoscono falene che anticipano raffinatezze liberty. Spiccano giganteschi il S. Giorgio originariamente sulla guglia Carelli, probabile ritratto di Gian Galeazzo Visconti eseguito nel 1404 da Giorgio Solari, e i coevi Serafini di Pieter Monich. Raffinatissime le due diverse interpretazioni di S. Agnese, soggetto che si presta all’idealizzazione della bellezza femminile: la prima del XIV secolo e la seconda del 1491, opera di Benedetto Briosco. Di secolo in secolo si arriva alle formelle novecentesche per i progetti delle porte del Duomo: toccante quella scolpita da Lucio Fontana (1952) ricordando il bombardamento della cattedrale. Un ruolo di assoluto rilievo hanno pure le vetrate, cui è dedicata un’apposita sezione. La collezione include arazzi, paramenti, arredi, suppellettili votive e dipinti, inclusa una tela di Tintoretto (Gesù tra i dottori) e la serie dei monocromi del Cerano usati come modelli per le sculture della facciata. Ma ad avere l’impatto emotivo maggiore sono il gigantesco scheletro metallico della Madonnina (`estratto’ e sostituito per ragioni di conservazione) e il cosiddetto modellone del Duomo in scala 1:22, capolavoro ligneo iniziato da Bernardino Zenale nel 1519 e concluso nel 1891.