Uno fra i rarissimi edifici civili medievali rimasti, eretto nel 1040-65 da Nicolò di Crescenzio a guardia del guado del Tevere con largo uso di materiale antico; danneggiata negli scontri seguiti alla venuta di Arrigo VII nel 1312, fu usata nella Via Crucis pasquale come casa di Pilato e, detta anche casa di Cola di Rienzo e torre del Monzone, è stata restaurata intorno al 1940. La lunga iscrizione latina in versi leonini incisa sull'arco del portale, formato da un pezzo di cornice di edicola romana a pianta circolare, ricorda Nicolò, figlio di Crescenzio e Teodora, che costruì l'edificio per «rinnovare l'antico decoro di Roma». La finestra a destra ha come parapetto un lacunare di soffitto; il fianco sinistro presenta inferiormente semicolonne intervallate da paraste con capitelli in cotto su cui poggiano belle mensole tardo-romane con amorini; il cornicione è formato con frammenti di altre cornici.