Il palazzo ha avuto origine nell’alto medioevo, e ha visto avvicendarsi prestigiosi arcivescovi ambrosiani. Fu distrutto dal Barbarossa, ricostruito entro il 1174 e modificato a metà ’300 e a fine ’400. La facciata su piazza Fontana è opera di Giuseppe Piermarini (1784), mentre l’aspetto complessivo attuale è cinquecentesco, e dipende sostanzialmente da un progetto di Pellegrino Tibaldi; a quest’ultima fase appartiene il cortile della Canonica, visibile dal portale al n. 16 di piazza del Duomo. Nel palazzo è custodita la quadreria arcivescovile (accessibile su appuntamento e soltanto per motivi di studio), con tele di Tintoretto, Morazzone, Cerano, Giulio Cesare Procaccini, Spagnoletto, Guido Reni.