Pare un pezzo di Francia trapiantato in riva al Po: non a caso fu la 'madama' reale Maria Cristina di Francia a ordinare la trasformazione di una villa di proprietà dei Savoia - probabilmente usata come casino di caccia - che esisteva già verso la fine del '500 lungo le sponde boscose del fiume. Gli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte disegnarono una grandiosa 'villa di delizia' con affaccio direttamente sulle acque del fiume. La caratterizzano i tetti spioventi e mansardati, ricoperti di lastroni grigi d'ardesia, motivo che rimanda apertamente ai grands palais d'Oltralpe. Altrettanto bella è la fronte verso il fiume, in cotto, con archi e finestre che scandiscono simmetricamente il volume incardinato sul doppio scalone centrale. Molto rimaneggiati nell'800 i corpi laterali che chiudono il grande cortile d'onore orientato verso la città. Il palazzo - una vera e propria reggia - conobbe l'apice del suo splendore proprio con la prima madama reale, che al Valentino diede vita a una lussuosa vita di corte con tornei, feste e battaglie fluviali. Di quegli anni (1633-42) sono le importanti decorazioni delle stanze del piano nobile, ad affresco e a stucco dorato e bianco. Vi lavorarono Isidoro Bianchi coi figli Pompeo e Francesco che si ispirarono prevalentemente a soggetti mitologici e a rievocazioni di apologia dinastica nel salone centrale e negli ambienti del cosiddetto 'apparta­mento di Moncalieri'. Dalla parte opposta, si sviluppa invece l'appartamento di Torino, la cui decorazione venne affidata ad Alessandro Casella (I646-49) e a Giovanni Paolo e Giovanni Antonio Recchi (1662). Decaduta con la morte di Maria Cristina di Francia, la residenza ebbe successive destinazioni d'uso: scuola di veterinaria nel periodo francese, caserma nel 1824, fu ceduta nel 1959 alla Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri. Proprietà del Politecnico, oggi è sede della facoltà di Architettura. Restaurato nel nuovo millennio, il castello sfoggia i fregi e gli affreschi, primo tra tutti quello centrale nella sala dello zodiaco, dedicato al fiume Po incarnato nelle spoglie di Poseidone.