Nella nobile dimora che sorge all’estremità di via Amendola trascorse lunghi periodi dell’infanzia e della prima giovinezza l’autore de I Promessi Sposi. Si tratta di un edificio seicenteco, semplice e severo verso la via, più frivolo verso il giardino, rimaneggiato ampiamente nei secoli successivi. L’aspetto attuale deriva da lavori effettuati in epoca neoclassica. Oggi ospita le sezioni artistica e storico-documentaria del Museo civico con le sale manzoniane (raccolte di ricordi e cimeli) e la Galleria comunale d’Arte, con opere di pittura di scuola lombarda dal sec. XVII. La sala delle Grisaglie, la sala da pranzo e lo studio conservano gli arredi originari.