La lunga vicenda costruttiva della Scuola, istituita nel 1261, si legge nella facciata in cui si combinano rilievi trecenteschi, finestre gotiche, portale rinascimentale e bifora di Mauro Codussi. L’interno è articolato su due vasti piani collegati dal monumentale scalone del Codussi (1498), a due rampe convergenti con volta a botte. Il Salone superiore (Giorgio Massari, 1727), dal pavimento policromo, è ornato al soffitto con scene dell’Apocalisse di Jacopo Marieschi e Giandomenico Tiepolo, tra gli altri, e ha alle pareti tele di Domenico Tintoretto, Sante Peranda, Pietro Longhi. Per la porta opposta all’altare di S. Giovanni si passa nell’oratorio della Croce, al cui altare si conserva la reliquia della Croce donata nel 1369 alla Scuola. Segue la sala dell’Albergo, decorata con episodi dell’Apocalisse da Palma il Giovane. Fino al 1806, data della soppressione napoleonica, nella Scuola si potevano vedere – rispettivamente nell’oratorio della Croce e al soffitto della sala dell’Albergo – i meravigliosi teleri coi Miracoli della Reliquia della Croce di Gentile Bellini e Carpaccio, ora all’Accademia, e i dipinti di Tiziano ora divisi tra l’Accademia stessa e la National Gallery of Art di Washington. I saloni della Scuola si aprono oggi anche per mostre e concerti.