Viale delle Belle Arti rasenta il fianco sinistra della villa suburbana manierista voluta da papa Giulio III sull'area della Vigna Vecchia nel 1551-55 a opera di Giorgio Vasari (Michelangelo ne rivide un primo progetto), Bartolomeo Ammannati e del Vignola. La volumetria della villa, oggi sede del Museo Nazionale Etrusco, si sviluppa lungo l'asse prospettico che dall'atrio termina nel ninfeo: lo spazio interno si espande nel verde simulato del portico, prosegue nella scenografia teatrale del cortile - fulcro spaziale del complesso - e si raccoglie nel segreto del ninfeo, facendo del giardino l'elemento coordinatore dell'insieme. La facciata, a due piani e con un esteso avancorpo limitato da pilastri angolari, è più animata nel partito mediano, dove la robusta bugnatura del portale, delle colonne doriche e delle nicchie laterali forma basamento alla loggia e alle nicchie superiori inquadrate da lesene corinzie. Interno. Sull'atrio affacciano due sale affrescate: in quella a sinistra (oggi biglietteria e bookshop), nella volta spartita da riquadri in stucco di Federico Brandani e bottega, sono rappresentati il Baccanale degli dei e il Banchetto di satiri e ninfe di Taddeo Zuccari; in quella di destra (oggi Biblioteca), Scene di danza dello stesso Zuccari. Si accede quindi al porticato a emiciclo con colonne ioniche (nella volta, dipinti «à grillage» di Pietro Venale; sulle pareti, grottesche e personaggi mitologici; le lunette sono attribuite al Fontana) che delimita il primo cortile. In fondo, la loggia progettata da Bartolomeo Ammannati (firma nel pilastro di destra), dalla quale due rampe scendono al Ninfeo, scenografico complesso a tre livelli con logge nei due ordini superiori: in basso, a esaltare questo spazio raccolto e segreto, è la fontana dell'Acqua Vergine (1552-53), ricco complesso attribuito a Giorgio vasari in collaborazione con l'Ammannati (l'impianto idraulico è del Vignola) e ornato da erme-cariatidi e dalle raffigurazioni dell'Arno e del Tevere. Il secondo cortile, rimasto incompiuto per la morte del papa, chiude il complesso monumentale. Nel giardino laterale destro è la ricostruzione, risalente agli inizi del Novecento, del tempietto etrusco-italico di Alatri con decorazioni fittili ricalcate da quelle esposte nel museo. Piano nobile. Dal corridoio a emiciclo si accede alle tre sale di rappresentanza affrescate dal Fontana: al centro, quella dei Sette Colli (l'ottavo colle raffigura villa Giulia); a sinistra quella delle Arti e delle Scienze; a destra, la sala di Venere o delle Stagioni.