La potente famiglia Trinci acquistò sul finire del XIV secolo le case e le torri del mercante Giovanni di Ceccarello che confinavano con la loro abitazione e, dopo averle radicalmente ristrutturate, le trasformò nell'odierno complesso, notevole anche per il bel cortile e lo scalone monumentale. Tra le sale del palazzo, istituito in Museo della Città con una sezione archeologica e una pittorica, si respira ancora la raffinata cultura che la famiglia alimentava con il suo circolo di studiosi e di umanisti. Vertice dell'impegno dei Trinci riguardo alle arti è lo straordinario ciclo di affreschi, considerato una vera e propria enciclopedia della cultura del primo Quattrocento.<br>Nell'interno si segnala la scala gotica, molto suggestiva per le interessanti soluzioni architettoniche e per le decorazioni tardogotiche.<br>Al piano nobile sono le sale affrescate a inizio '400; il ciclo profano che si snoda attraverso la loggia, con Storie della fondazione di Roma; la sala delle Arti liberali e dei Pianeti, il corridoio che collega alla Cattedrale, la sala degli Imperatori o dei Giganti.<br>Studi recenti indicano in Gentile da Fabriano l'autore del ciclo, con la collaborazione di Jacopo Bellini e altri (1411); la cappella, coperta per intero di dipinti murali di Ottaviano Nelli (1424); la sala di Sisto IV, decorata probabilmente da Dono Doni e Lattanzio Pagani.<br>Lo stesso palazzo Trinci, in cui è stato recentemente trasferito anche il Museo dell'Istituzione comunale, di documentazione storica, ospita dal 2001 pure il Museo multimediale del Tornei, delle Giostre e dei Giochi, diviso in tre sezioni distinte.