Perno urbanistico e visivo della piazza, è l'emblema del Comune medievale e simbolo della città. Nata dall'esigenza di portare acqua in città, la fontana è stata realizzata da Nicola e Giovanni Pisano (con la collaborazione di Fra' Bevignate per la parte architettonica e di Boninsegna Veneziano per quella idraulica) nel 1275-78 come terminale dell'acquedotto di monte Pacciano. Capolavoro della scultura duecentesca e «una delle più potenti espressioni medievali della vita degli uomini», la fontana poggia su una gradinata circolare ed è costituita da due vasche poligonali marmoree sormontate da una tazza bronzea, da cui si alza il gruppo delle tre ninfe o virtù teologali.<br>Le formelle della vasca inferiore riproducono, tra l'altro, il calendario dei lavori agricoli, i segni dello Zodiaco e le 7 arti liberali.<br>La vasca superiore, retta da colonnine, è ornata da 24 statuette (tutte probabilmente di Nicola Pisano) che raffigurano santi, figure allegoriche e mitologiche, personaggi di memoria locale. Dopo un primo restauro condotto nel 1948-49, che ha liberato l'opera da aggiunte posteriori, nel marzo 1999 si sono conclusi lunghi e complessi lavori di consolidamento strutturale e di restauro.<br>A fianco della fontana è stato individuato un pozzo della città etrusco-romana, profondo oltre 47 metri, segnalato da un tombino con l'iscrizione «pozzo medievale».