Scampoli di Belle Époque nei saloni in stile liberty del Casinò municipale, costruito nel 1904-06 su progetto di Eugenio Ferret. Poco più avanti, in corso Nuvolon, fanno capolino le inconfondibili cupole a cipolla della chiesa russa ortodossa di Cristo Salvatore, dedicata a santa Caterina martire e a san Serafim di Sarov: voluta dalla zarina Maria Alexandrovna, che trascorse a Sanremo l’inverno 1874-75, venne consacrata solo nel 1913. Al N. 374 di corso degli Inglesi, poi, si notano gli altorilievi in bronzo della Via Crucis, a grandezza naturale, opera di Enrico Manfrini, sistemati nel 1990, su cui affacciano interessanti residenze in stile eclettico e liberty. Tra queste il castello Devachan (1890), oggi trasformato in residence: nel 1920 vi si svolse la conferenza indetta per definire l’assetto politico del Medio Oriente dopo la dissoluzione dell’impero ottomano. A ponente dell’abitato, in regione Foce, si possono visitare i resti di una villa romana (II-III secolo d.C.), con tracce di un complesso termale.