Sul pendio della collina, rivela grande varietà di architetture, sia perché sfrutta la morfologia del terreno, sia perché è stato costruito in vari momenti, adattando talvolta edifici preesistenti. Dall'ingresso un vialetto conduce alla grande “ambulatio”, da cui ha preso nome tutto il complesso edilizio a essa collegato, pertinente a una villa d'impianto ancora repubblicano (a cavallo fra il II e I secolo a.C.) costruita su più livelli e terrazze sull'esempio delle grandi ville d'ozio edificate della costa flegrea e affacciate sul mare. Una sala absidata, munita di nicchie sulle pareti laterali e ornata all'ingresso da una coppia di colonne, si apriva al centro del lato occidentale. Una coppia di scale in prossimità della passeggiata dava invece accesso alla terrazza superiore, limite dell’area scavata e sede degli ambienti residenziali della villa: si riconoscono ancora una sala absidata, un peristilio e un ampio ambiente rettangolare. L'ultimo livello della struttura, il più esteso, era lasciato a giardino. Per un camminamento incassato, con contrafforti ad archi, si raggiunge l'area delle terme di Mercurio, un insieme di edifici termali di fine I secolo a.C. ampliati in età severiana. La grande aula circolare, probabilmente piscina o “frigidarium”, è sormontata da una cupola assai innovativa per l'epoca, che ricorda la forma architettonica del Pantheon di Roma. Dalla terrazza più bassa si accede al settore della Sosandra, il cui nome deriva dal rinvenimento della statua di Afrodite Sosandra, copia romana di un originale greco del V secolo a.C., ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il complesso presenta una storia edilizia stratificata: di età repubblicana (III secolo a.C.), quando era, probabilmente, una villa, nel corso degli anni fu trasformato in un “hospitalia” (albergo) per gli ospiti delle vicine terme. È una vasta area rettangolare distribuita su tre terrazzamenti. Verso il peristilio e il mare si aprivano le strutture della terrazza superiore, occupata da un teatro ninfeo. Sul lato occidentale erano gli ambienti residenziali, in uno dei quali si conserva un mosaico con maschere e scene di probabile ambientazione teatrale. A questo settore era annesso un piccolo “balneum”, che mantiene ancora parte della decorazione in stucco con rappresentazione di cigni, eroti e corteggi marini (metà II secolo). Tutta la zona subito a sud del settore della Sosandra fu occupata, fin dall'inizio, da installazioni termali che sfruttavano vapori caldi, le “sudationes”. Tutto l'insieme fu sottoposto a restauri in età adrianea.