È senz’altro la testimonianza più importante dell’antica Tergeste. A causa del lavorìo secolare della natura e dell’edificazione di stabili rimase coperto per sedici secoli, eppure il ricordo della sua presenza continuò a sopravvivere nella toponomastica e nella conoscenza dei triestini: la zona era infatti chiamata ‘Rena vecia’, vecchia arena. Tra il 1936 e il 1938 i lavori di abbattimento e scavo nell’area riportarono alla luce il teatro, in un clima culturale teso a recuperare ogni segno di romanità. Costruito tra il I e il II secolo d.C. ricavando la cavea lungo il pendio del colle di San Giusto, il teatro poteva ospitare 6000 spettatori e si affacciava, allora, sul mare; era inoltre coperto da travature di legno: sul muro di cinta sono visibili i fori realizzati per incastrare le travi. Le statue che lo ornavano e i particolari architettonici più preziosi sono ora conservati presso i Civici Musei di Storia e Arte.