Grande e raffinata, all'epoca dell'eruzione occupava quasi 1800 metri quadri ed era un perfetto esempio di dimora signorile. All'esterno, i “clientes” attendevano di essere ricevuti dal “dominus” seduti sulle banchine in facciata, mentre l'atrio tuscanico stupiva per la ricchezza di pitture di quarto stile. Altri importanti affreschi sono nell'ala sul fianco est dell'atrio (raffigurano episodi del ciclo troiano), nel cosiddetto salone Verde e nella nicchia centrale del lato di fondo del peristilio: qui si trova il ritratto di Menandro che ha dato nome alla dimora.