Ancora una prova tangibile della Spoleto romana: a sinistra di S. Ansano si innalza quello che era l'ingresso monumentale al Foro, fatto costruire nell'anno 23 in onore di Druso Minore e Germanico (rispettivamente figlio e nipote di Tiberio) e interrato nel medioevo; la semplice decorazione dell'arco è a lesene sormontate da capitelli corinzi. La via dell'Arco di Druso, «cardo maximus» dell'impianto romano, dopo avere lasciato sulla sinistra il seicentesco palazzo Leti – sorto al posto del palazzo del Podestà – e in posizione arretrata la facciata di palazzo Parenzi, a sua volta del XVII secolo, immette nel cuore della città romana.