La zona archeologica delle Grotte di Catullo comprende i resti di una villa romana della prima età imperiale immersa in uno splendido paesaggio di ulivi e panorami sul lago. Nell’antiquarium all’ingresso, disegni e planimetrie consentono di coglierne la complessa struttura; vi sono esposti anche oggetti ed elementi decorativi, tra cui alcuni pannelli con affreschi della fine del I secolo a.C. (Scena marina e Ritratto di poeta, forse Catullo) e una scultura dell’inizio del II secolo (testa di Dioscuro). Percorso il viale d’accesso, oltre le cosiddette botteghe, ambienti un tempo voltati a sostegno della villa, una scala sulla destra sale al doppio criptoportico a pilastri, da cui per un’altra scaletta si sale all’uliveto (l’antico piano nobile). Da qui si ha una vista d’insieme sul criptoportico scoperchiato e la retrostante piscina a gradoni. Il sentiero che porta al settore più settentrionale degli scavi si muove tra belle vedute della sponda veronese costeggiando resti di pavimenti a mosaico e in laterizio: al termine si offrono alla vista le imponenti strutture che si allungano nell’acqua. Si scende quindi al lungo corridoio sul quale affacciano 15 ambienti; all’estremità est è una sala con grande finestra, detta trifora del Paradiso.