Di questo suggestivo centro collinare si ha una bella vista d'insieme dalla strada che vi conduce da est.
Da qui si riesce meglio a cogliere l'omogeneità del tessuto medievale, in cui solo un torrione e alcuni ambienti voltati a crociera ogivale attestano oggi la presenza del castello di matrice federiciana, momento generatore dell'impianto urbano. Vicino al fortilizio è il trappeto Maratea, antico frantoio per la spremitura delle olive. Lo sviluppo maggiore di Vico risale però al XVIII secolo, quando all'interno della doppia cinta muraria, di cui restano alcuni torrioni, furono costruiti numerosi palazzi e chiese. A nord-est dell'abitato, il convento dei Cappuccini è annunciato, sul piazzale antistante, da un leccio secolare di inusitate dimensioni e racchiude un bel chiostro di architettura francescana. Il territorio circostante è ricco di sorgive affioranti, che hanno consentito l'impianto di agrumeti (gli agrumi garganici sono presidio Slow Food).