Da Dolianova si abbandona il territorio ondulato, sistemato a colture mediterranee, per entrare in un tratto arido di colline incolte, utilizzate a pascolo. Ma sono i vigneti, gli uliveti e i frutteti ad annunciare le case di Sant’Andrea Frìus. Da qui, verso levante, la strada si fa subito scoscesa, su e giù per la vallata del rio Coxinas; quindi, oltre un pianoro, si tuffa in una zona ancora più aspra e selvaggia, con i monti Cùccuru Orru a destra e Ixi a sinistra. Dopo una decina di chilometri si apre presso l’omonima cantoniera il Pranu Sànguni – il pianoro del sangue – così chiamato perché i fiori spontanei gli conferiscono periodicamente un colore rossastro.