Il palazzotto ha preso nome dagli otto telamoni in facciata, gli “omoni” attribuiti ad Antonio Abondio e raffiguranti barbari sottomessi dai romani. La casa fu realizzata nel 1565 dallo scultore Leone Leoni – eclettica figura di artista, che fu anche raccoglitore di oggetti antichi e opere di suoi contemporanei – come propria residenza. A Leoni fa chiaro riferimento, sotto il cornicione, il rilievo della Calunnia sbranata da leoni.