Uno dei templi francesi a Roma, iniziato con il convento nel 1502 da Luigi XII, fu consacrato nel 1585 da Sisto V e restaurato nel 1816 per Luigi XVIII da Carlo Francesco Mazois. Vi si conserva la Deposizione di Daniele da Volterra. Una scalinata a doppia rampa, realizzata da Domenico Fontana nel 1587, ornata di capitelli antichi e bassorilievi, precede la facciata, terminata nel 1584 su progetto forse di Giacomo Della Porta (caratteristici i campanili ai lati), a ordine unico di lesene e attico con finestra termale al centro. L'interno a navata unica presenta nelle cappelle laterali una decorazione ad affresco secondo i modi della pittura di derivazione michelangiolesca, ed è diviso da una cancellata (normalmente chiusa) in corrispondenza della 3ª cappella; modificato in forme settecentesche nel 1774, conserva elementi della primitiva architettura tardo-gotica nell'arco trionfale, nel presbiterio e nel transetto. Notevole nella 3ª cappella destra (Della Rovere), la decorazione ad affresco di Daniele da Volterra e dei suoi assistenti, e sulla parete di fondo, l’Assunzione del da Volterra. Nella 7ª cappella sinistra (Pucci) storie del Vecchio e Nuovo Testamento di Perin del Vaga; nella 5ª cappella (Massimo), decorazione iniziata da Perin del Vaga (1537) e terminata (1563-89) da Taddeo e Federico Zuccari (Eterno col Cristo morto, Assunta, Augusto e la Sibilla); nella 2ª cappella la celebre Deposizione del da Volterra. Nell'antisagrestia, Incoronazione della Vergine, Annunciazione e Visitazione, a opera di Taddeo Zuccari. Dalla piazza antistante, ornata dall'obelisco Sallustiano, qui posto a fine '700 (i geroglifici sono un'imitazione romana di originali egizi), si gode di uno splendido panorama.