Il parco, raggiungibile con una deviazione sull'Appia Nuova - parallela al tracciato dell'Appia Antica - tutela uno dei rari lembi di campagna romana risparmiati dall'espansione edilizia, che accoglie notevolissimi monumenti scoperti durante gli scavi del sec. XIX. L'antica Via Latina, di origini remote, fu tracciata definitivamente tra il IV e III a.C.; restata in uso fino al sec. XIV (nel Medioevo sostituì l'Appia) e poi abbandonata, venne riscoperta nel XVII-XVIII. Il parco archeologico fu istituito a seguito dell'acquisizione da parte dello Stato (1879) di una vasta area oggetto di indagini, promosse da Lorenzo Fortunati nel 1857-58, che avevano portato alla luce un notevole numero di tombe e la basilica di S. Stefano; l'area rientra nel Parco regionale dell'Appia Antica. All'ingresso si trova il sepolcro Barberini (sec. II), conservatosi nell'alzato originale e riconoscibile per il paramento esterno in opus latericium a due colori (rosso per le pareti, giallo per i capitelli e gli architravi decorati). Il complesso era disposto su tre piani: una camera ipogea nella quale fu rinvenuto il cosiddetto sarcofago Barberini attualmente ai Musei Vaticani, un ambiente a piano terra e uno al primo, le cui pareti e la cui volta a crociera erano rivestite d'intonaco dipinto e stucco. La tomba dei Valeri (la denominazione, convenzionale, non ha alcun fondamento storico), è datata intorno al 160 ma la parte sopratterra è un restauro di fantasia della seconda metà dell'800. Nella cella funeraria, raffinatissima è la decorazione dell'arcosolio e della volta, in stucco bianco diviso a medaglioni con scene del mondo funerario (thiasos marino e bacchico); al di sotto degli stucchi era un rivestimento a lastre di marmo, di cui resta traccia. Sul lato sin. della via è la tomba dei Pancrazi (metà sec. II), conservatasi nelle strutture originarie solo nella parte ipogea. Dal livello del terreno (mosaico bianco e nero con pesci), una scala dà accesso al piano inferiore dove il vestibolo è circondato su tre lati da un alto bancone in laterizio, con archetti dipinti con scene di carattere funerario. Nella camera sepolcrale, con pavimento a motivi geometrici bianchi e neri, la volta a crociera è decorata da stucchi colorati e pitture di soggetto mitologico che la suddividono in lunette. Un altro sepolcro in laterizio, detto tomba Baccelli, visibile poco oltre la tomba dei Valeri, presenta cornici decorative scolpite in cotto colorato. La zona est del parco è interessata dalla presenza nel sottosuolo di una grande villa, scavata dal Fortunati e poi interrata, che appartenne forse alla famiglia degli Anici. Su un ambiente di questo complesso si impiantò la basilica di S. Stefano, eretta sotto il pontificato di Leone Magno intorno a metà sec. V.