Sorto nel 939 come monastero benedettino e passato a metà sec. XII ai Templari e quindi ai Gerosolimitani, è un edificio quattrocentesco ma restaurato dopo il 1568 e a fine '600 (il cardinale Benedetto Pamphilj fece allora erigere la Coffee House), deve l'aspetto attuale all'intervento di G.B. Piranesi, che qui realizzò nel 1764-66, su incarico del cardinale G.B. Rezzonico (lapide), un capolavoro di 'microurbanistica' neoclassica in quella che costituisce, con la chiesa dell'ordine, la sua unica opera 'costruita': l'appartato invaso è cinto da un muro a specchiature scandite da obelischi, edicole e stele con emblemi navali e religiosi dell'ordine e araldici dei Rezzonico; il foro in uno dei portali inquadra la celeberrima veduta della cupola di S. Pietro. L'interno accoglie la chiesa di S. Maria del Priorato, sulla cui facciata cinquecentista Piranesi pose una ricca decorazione in stucco di emblemi dell'ordine e armi dei Rezzonico; nell'interno, il linguaggio settecentesco fonde la matrice borrominiana con l'articolazione piranesiana soprattutto nell'abside, intercapedine di luce contro cui si staglia in penombra l'altare maggiore, bifronte manifesto della transizione al neoclassicismo. La volta è decorata da stucchi, con al centro la croce dell'ordine di Malta. Piranesi ristrutturò anche il giardino, che conserva materiali archeologici e una vera da pozzo con la data 1244, e la villa, dove, al secondo piano, sono la sala con i ritratti dei Gran Maestri.