Sulla cima del Monte Santo, che durante la prima guerra mondiale fu uno dei più sanguinosi teatri di battaglia sul fronte isontino, sorge un novecentesco santuario, costruito nel luogo in cui i Francescani avevano eretto un piccolo convento nel 1544. Distrutto nel 1786, poi riedificato, e di nuovo colpito dalle artiglierie nel 1915, fu definitivamente ricostruito negli anni 1924-27 dall’architetto Silvano Baresi. Conserva una bella pala d’altare di Girolamo di Santacroce, raffigurante la Madonna col Bambino e i Ss. Giacomo e Battista, donata dal cardinale Marco Grimani. Dal piazzale si gode un ampio panorama sulla piana di Gorizia, sull’altopiano di Tarnova e sulla valle della Vipava, sul Sabotino e sul Collio. Sotto, sul versante meridionale della montagna, si snoda un sentiero che tocca alcune delle trincee scavate durante la Grande Guerra.