Il grande stadio olimpico di Berlino è al centro di quello che fu il Reichsportfedl, il villaggio voluto da Hitler per le Olimpiadi del 1936, occasione per il nazionalsocialismo di presentarsi al mondo come potenza efficiente e moderna. I giochi, ai quali parteciparono 49 nazioni, furono un successo (Leni Riefenstahl li immortalò nel celebre film documentario Olympia), ma il Führer dovette accettare il fatto che quattro medaglie d’oro, nelle corse veloci e nel salto in lungo, fossero vinte da un atleta nero, lo statunitense Jesse Owens. Il complesso olimpico venne realizzato in soli due anni (1934-36) da Werner March, e comprendeva un immenso stadio da 110.000 posti. Un recente intervento ha trasformato l’impianto nella moderna struttura che ha ospitato la finale del Campionato del Mondo di calcio del 2006, vinta dalla nazionale italiana. Lo stadio dispone di un Centro visite dedicato alla sua storia, all’architettura e agli eventi che vi si svolgono. A ovest dello stadio si estende il Maifeld, immenso spazio pensato dai nazisti per grandi manifestazioni di massa, al cui fondo si erge la Glockenturm, la torre campanaria. A nord si trovano ampie strutture sportive, campi e piscine, mentre a nord-ovest spicca un’altra opera degli anni Trenta: il Waldbühne, teatro all’aperto noto per essere stato semidistrutto dal pubblico durante un leggendario concerto dei Rolling Stones, il 15 settembre del 1965.