La galleria, aperta al pubblico nel 1951 dopo la ricomposizione della collezione, nata per volontà del cardinale Bernardino Spada (1594-1661) e dispersa nella seconda guerra mondiale, conserva dipinti, sculture antiche, arredi e mobili d'epoca. Si segnalano la Morte di Didone del Guercino, Cristo e la Samaritana del Baciccia, Rivolta di Masaniello di Michelangelo Cerquozzi, Borea rapisce Orytia di Giovan Francesco Romanelli, Pietà di Orazio Borgianni, Natura morta con candela di Lubin Baugin, S. Cecilia di Artemisia Gentileschi e i due mappamondi del cartografo olandese Guglielmo Bleau (1616-1622). Nel cortile si visita anche la celebre galleria prospettica realizzata da Francesco Borromini (XVII secolo).