Sia che si arrivi in funicolare, sia per la panoramica via ai Monti della Trinità, sia a piedi per la gradinata via al Sasso, l'ingresso vero e proprio del santuario è segnato da un lungo corridoio, fiancheggiato da cappelle con gruppi scultorei seicenteschi. Nel cortile del convento dei Cappuccini, la cappella von Roll custodisce un “Compianto su Cristo morto” di scuola milanese di fine '400 e, nello stesso spiazzo, l'altare della Pietà e un bronzo di Giacomo Manzù. Suggestivamente incastonato sulle pendici del monte Cardara, il santuario è stato fondato nel 1480 in seguito alla miracolosa apparizione della Vergine al frate Bartolomeo da Ivrea. L'interno della chiesa rivela gli interventi del '600, ricca come è di stucchi e affreschi di gusto barocco. Si ammirano la “Fuga in Egitto” del Bramantino, un'”Annunciazione” attribuita a Bernardino de' Conti, autore anche dei “Santi padri nel limbo”; notevole, nella prima cappella sinistra, il “Trasporto al sepolcro” di Ciseri. La cappella dell'Annunciazione, dove sono tracce di decorazioni parietali, è la quattrocentesca sepoltura di fra' Bartolomeo.