L'importante complesso delle Basiliche paleocristiane rappresenta la testimonianza più illustre dell'architettura del V secolo nell'Italia meridionale. È legato alla figura prestigiosa di S. Paolino, che intervenne sulle strutture costruite alcuni decenni prima sul “martyrium” di S. Felice e nell'area funeraria circostante, probabilmente sorta già nel corso del II secolo. La tomba del martire era segnalata da colonne; intorno era una piccola basilica con due absidi sui lati corti. Paolino provvide ad ampliare il santuario feliciano: sorse così la Basilica Vetus o basilica di S. Felice, cuore del complesso, con quadriportico decorato da splendidi mosaici. In quest'area è l'Antiquarium, che conserva i reperti epigrafici, marmorei e artistici di età romana, paleocristiana e medievale che illustrano le vicende del complesso. Alla primitiva struttura si aggiunsero la Basilica Nova, a tre navate, la basilica di S Stefano (V­VI secolo), a navata unica con abside, come la successiva basilica di S Tommaso (VI-VII secolo); quindi la basilica dei Ss. Martiri, internamente affrescata e preceduta da un protiro (VIII secolo) con pilastri scolpiti e la basilica di S. Giovanni (XII-XIII secolo).