Terzo per dimensioni tra gli anfiteatri romani, dopo il Colosseo e quello di Capua, fu eretto secondo la tradizione al tempo di Vespasiano, ma, più probabilmente, venne inaugurato già sotto Nerone. Al suo interno si svolgevano spettacoli teatrali, concerti musicali e l'immancabile lotta dei gladiatori. Ben poco rimane della sua struttura esterna, a tre piani ad arcate, mentre ben conservate, anche a causa dell'interramento, si presentano le parti interne, e in particolare i vasti sotterranei che testimoniano ancora, con il loro notevole sviluppo, le esigenze tecniche richieste dagli spettacoli e dai giochi, sempre più complessi e scenografici. Essi si articolano intorno a due assi centrali, che si incrociano e che suddividono l'area in quattro settori. I due ingressi carrabili contrapposti sull'asse longitudinale dell'ellissi, venivano chiusi con tavolati per il passaggio del pubblico; lungo il corridoio ellittico e gli assi minori s'aprivano botole comunicanti con l'arena per sollevare le gabbie con le fiere; la grande fossa centrale era adibita alla preparazione di scenografie, anch'esse innalzate al centro dell'anfiteatro.