Dal ponte Vivarini o Lungo (1866), in ferro, si scende sulla fondamenta cui dà nome il quattrocentesco palazzo Da Mula, con finestratura gotica e frammenti di decorazione veneto-bizantina. La chiesa, ricostruita tra il XV e il XVI secolo, tutta in mattoni, accoglie opere d’arte provenienti da chiese e conventi soppressi in età napoleonica: notare i due dipinti di Giovanni Bellini, Assunta e santi (1510-1513) e il paliotto Barbarigo (Madonna col Bambino in trono tra angeli e santi; 1486-72), quest’ultimo eseguito su commissione del doge Agostino Barbarigo poco dopo la nomina del maestro (1484) a pittore ufficiale della Serenissima; inoltre, S. Girolamo nel deserto del Veronese (circa 1566). La fondamenta dei Vetrai, con l’opposta fondamenta Manin, è il luogo d’insediamento delle prime fornaci, caratterizzate da una semplice struttura edilizia.