Nel 1902 l’imprenditore e senatore Ferdinando Bocconi decise di fondare una scuola superiore per la formazione alle professioni commerciali, e la intitolò alla memoria del figlio Luigi, disperso nella battaglia di Adua. Nella seconda metà dell’800 l’imprenditore era stato titolare dei Magazzini Bocconi, primo emporio italiano di abiti confezionati maschili, poi divenuto La Rinascente. L’Università è divenuta negli anni una delle più prestigiose scuole di direzione aziendale del mondo, e già fra 1937 e 1941 ebbe una nuova sede, su progetto di Giuseppe Pagano Pogatschnig e Gian Giacomo Predaval. Questa sede – che è forse l’architettura milanese più esplicitamente riferita al razionalismo europeo – occupa un intero isolato, con una disposizione libera di corpi edilizi tra loro collegati, dai volumi e dai profili differenti, dalle bianche superfici, dalle aperture ripetute e modulari. Sotto il portico verso via Sarfatti si trova un bassorilievo di Leone Lodi (1941); nell’atrio, una lapide agli studenti caduti nella Grande Guerra, opera di Adolfo Wildt. Il complesso è stato ampliato nel dopoguerra con nuovi fabbricati: il Pensionato e le Mense (di Giovanni Muzio, 1953) al n 12 di via Bocconi, i nuovi istituti, con aula magna e la grande biblioteca (di Giovanni e Lorenzo Muzio, 1962-1966), la chiesa di S. Ferdinando (di Ferdinando Reggiori, 1962) in via Gobbi, la sede della Scuola di Direzione Aziendale (di Vittore Ceretti, 1985) e il Velodromo, così chiamato per la sua forma ellissoidale (terminato nel 2001 su un precedente progetto di Ignazio Gardella). Una nuova sede è stata ancora aggiunta nel 2008 tra via Roentgen e viale Bligny, progettata dallo studio Grafton Architect; ospita gli uffici amministrativi dell’ateneo e una nuova aula magna. Quest’ultimo edificio, progettato dallo studio Grafton e insignito del World Building of the Year Award 2008, visto dall’alto ricorda un enorme numero tre; l’accostamento con l’ovale del Velodromo e con la grande L della sede di via Sarfatti va a comporre la scritta 30L, ossia ‘trenta e lode’, il massimo dei voti. I progetti prevedono un’ulteriore espansione.