L’edificio, capolavoro di stile romanico pavese, è il risultato della ricostruzione (inizio XII sec.) di una preesistente basilica palatina del VII secolo.

All’esterno l’imponente facciata in pietra arenaria, divisa in tre parti da fasci di lesene e con tre portali, è decorata da bassorilievi che, anche se parzialmente deteriorati, conservano l’originaria bellezza e ricchezza inventiva nella rappresentazione di figure umane accanto ad animali tratti dai bestiari medievali.

All’interno, la luce proveniente dalle aperture della facciata crea effetti di grande suggestione. La pianta è a croce latina, con tre navate sormontate da matronei e un grande transetto che costituisce quasi una chiesa a sé, con un portale d’accesso sul lato nord.

Numerosi sono gli affreschi, i dipinti e le sculture che adornano la chiesa, così come le decorazioni dei ricchi capitelli, tra le quali risaltano La morte del giusto e le storie dei progenitori e di Caino e Abele.

Nel transetto destro è racchiusa una cappella con affreschi del XII-XIII secolo. Il catino dell’abside mostra l’Incoronazione di Maria, opera della fine del Quattrocento di Agostino da Montebello; nella cappella a sinistra del presbiterio si può ammirare un prezioso Crocifisso in lamina d’argento sbalzata, probabilmente del X secolo, recentemente restaurato.

Nella cripta, a tre navate con volte a crociera, si trova il monumento del beato Martino Salimbeni di Giovanni Antonio Amadeo (1491).