Grandi colonne di marmo bianco compongono il pronao neoclassico della chiesa di S. Filippo Neri. Nel 1714 crollò la cupola costruita una trentina di anni prima e a Filippo Juvarra fu affidata la riedificazione dell'intera fabbrica, condotta fino al 1730. Con bell'effetto di luce l'unica navata con volta a botte esalta l'immenso spazio interno, il più ampio tra quelli di tutte le chiese torinesi. L'altare maggiore barocco è sorretto da sei colonne tortili e conserva una pala di Carlo Maratta (Vergine col bambino tra i Ss. Eusebio e Giovanni Battista). Gli antichi chiostri di San Filippo Neri ospitano il Museo internazionale delle Arti Applicate Oggi (Miaao); il museo è temporaneamente chiuso per riallestimento.