È un notevolissimo complesso residenziale neoclassico, costruito nel 1790 da Leopold Pollack su commessa dei conti Barbiano di Belgiojoso. La residenza nacque quando la Rivoluzione francese era già in svolgimento. Fu acquistata dalla Repubblica, che la donò a Napoleone. Fu abitata poi dal viceré d’Italia Eugenio Beauharnais – da cui il nome Villa Reale – e, dopo che furono tornati gli Asburgo, dal feldmaresciallo Radetzky. A partire dal 2004 il nome ufficiale dell’edificio è villa Belgiojoso Bonaparte. Villa Reale rivolge a via Palestro la corte posteriore, secondo lo schema degli hôtels particuliers parigini, e si presenta con due ali di portici che staccano il blocco della residenza signorile con i suoi appartamenti reali collegati alla Biblioteca. La facciata principale della residenza – con corpi sporgenti attorno a uno schieramento di pilastri e colonne ionici – è quella opposta, nascostamente rivolta sui retrostanti giardini reali, che furono i primi di gusto romantico in città e oggi è uno dei rarissimi luoghi di sospesa magia in pieno centro. (Nei giardini, gli adulti possono entrare soltanto se accompagnano un bambino sotto i dodici anni). Di lato alla villa e ai sui giardini, via Marina è un elegante viale di suggestione arcadica, progettato da Giuseppe Piermarini e noto un tempo come i Boschetti.