<strong>Sito segnalato da Sara Casciaro.</strong> <br><br> La chiesa di Santa Maria della Croce è uno dei più antichi ed importanti edifici paleocristiani in Italia. Essa è nota soprattutto per i suoi mosaici absidali, i quali, fin dall’inizio dello scorso secolo, hanno attirato l’attenzione di studiosi come Haseloff, Bartoccini, Trinci Cecchelli e Falla Castelfranchi. Secondo alcune ipotesi, il primo nucleo dell’edificio corrisponderebbe pressoché alla zona presbiteriale, risalente al V-VI secolo d.C., così come gli stessi mosaici. La chiesa conobbe una seconda importantissima fase tra X e XI secolo, periodo in cui fu realizzato un ciclo decorativo di affreschi bizantini ancora oggi visibile. In questo lasso di tempo, la Grecia ed il Salento ebbero intensi rapporti di tipo economico, commerciale ma anche culturale di cui protagonisti furono, tra gli altri, i monaci e gli esponenti del clero italo-greco. <br><br> La chiesa di Santa Maria della Croce si presenta quindi come un’importante opera palinsesto in quanto conserva, al suo interno, affreschi che coprono un periodo di tempo che va dal X al XVII secolo. L’elemento di maggiore attrazione del sacro edificio è la decorazione musiva, oggi sopravvissuta solo nell’area presbiteriale ovvero nella cupola e nella volta absidale. Nella volta compaiono elementi fitomorfi e zoomorfi molti dei quali sono chiari simboli cristiani come l'uva e il pesce. Da un punto di vista simbolico nella volta è rappresentato il Paradiso Terrestre, che si contrappone al Paradiso Celeste raffigurato nella cupola dove spicca una grande croce dorata al centro di un cielo stellato. <br><br>La chiesa ha una superficie di trecento metri quadrati ed è orientata verso est. Sull’ impianto originario permangono ancora dei dubbi. L’edificio attualmente si presenta con schema basilicale a tre navate ed abside poligonale. In origine il pavimento era costituito da un mosaico, infatti se ne conserva un piccolo frammento rinvenuto durante i lavori di restauro degli anno ‘70 ed attualmente esposto nella navata nord della chiesa. Nello stato attuale l’edificio si presenta molto rimaneggiato da interventi bassomedievali, epoca in cui la facciata fu mutata ed animata dall’aggiunta di un rosone scolpito. La costruzione è caratterizzata da un tipico campanile a vela che si innesta sull’ala meridionale del transetto. Sugli estremi del lato nord e sud della facciata sono presenti due statuine in pietra locale, molto corrose, raffiguranti S. Lucia e S. Caterina. <br><br>La chiesa è caratterizzata da una serie di affreschi di notevole pregio: nell'abside si conservano quelli più antichi, San Nicola e San Demetrio risalenti al X secolo. Nella navata centrale diverse figure iconiche come Santa Barbara e la Madonna con il Bambino (XI sec.) caratterizzate dai tipici caratteri di ieraticità e fissità dell'arte bizantina, sulle pareti compare un ciclo cristologico (XII sec.), il Martirio di Santa Margherita, il Martirio di santa Caterina (XIII sec.), nella navata laterale compare una grande Deesis (XIII sec.), la Madonna di Casaranello e altri affreschi più tardi.