Dall’alto del colle, il maestoso maniero domina l’intero paese e la piana sottostante. Di origine medievale, già nel Trecento subì adattamenti effettuati dai Sanseverino, ma non vi fu secolo che non vide interventi di restauro o rifacimenti. Possiede ancora intatte quattro torri merlate ed elementi durazzesco-aragonesi, tra cui la porta con lo stemma del 1490. All’interno, rifatto nel XIX secolo, è custodito un trittico dipinto su tavola nel 1872 da Domenico Morelli, raffigurante la Madonna col Bambino con i Ss. Antonio abate e Agostino, detto ‘Madonna delle rose’ per i bellissimi fiori dipinti ai piedi della Vergine. I vari ambienti accolgono tele, mobili e oggetti d’arredo; di primissimo ordine sono anche i decori ottocenteschi, opera di Ignazio Perricci e Rocco Ferrari (salone degli specchi) e di Girolamo Varni (cappella e mastio).