È uno dei più estesi e importanti complessi monumentali dell'Appia Antica, che l'imperatore costruì nel Pago Triopio di Erode Attico passato alla morte di questi al demanio imperiale. In un avvallamento si dispongono le gigantesche strutture del circo di Massenzio, l'esemplare romano meglio conservato di questo tipo di impianto. Costruito in opus listatum (lunghezza m 513, larghezza c. m 90), presentava sul lato ovest, fiancheggiato da torri (quella di destra in gran parte conservata), gli stalli («carceres»), ora quasi rasi al suolo, da cui partivano i carri; la spina centrale, lunga m 296, era un tempo ornata da un canale, da sculture, edicole e dall'obelisco di Domiziano alzato da Gian Lorenzo Bernini in piazza Navona. Al centro del lato curvo a est si apre un arco attraverso cui transitavano le processioni. Le gradinate per il pubblico (la capienza complessiva dell'impianto è stata calcolata in c. 10000 persone) poggiavano su una volta, in gran parte crollata; il palco imperiale, sul lato sin., era collegato con una galleria al Palazzo imperiale, costruito su impianti di età repubblicana, di cui si intravedono le parti absidali di tre grandi ambienti. Preceduto sulla sinistra da un sepolcro forse di età augustea, un ampio quadriportico (c. m 107x120), con pilastri di laterizio e pareti in opus listatum, cinge il mausoleo di Romolo, eretto da Massenzio per il figlio morto giovanetto ma usato anche per altri membri della famiglia imperiale. Nel vano circolare interno, un corridoio anulare circonda un pilastro rotondo, in cui si aprono, come nelle pareti perimetrali, nicchie per le deposizioni, mentre al di sopra un ambiente, destinato al culto funerario e quasi del tutto scomparso, era coperto da una volta a cupola con occhialone centrale.