Il percorso museale (con ingresso a sinistra della Basilica) comprende i chiostri del complesso conventuale di S. Maria Novella, splendidamente affrescati.<br>Il Chiostro verde, di Fra’ Jacopo Talenti (1332-1350), deve il proprio nome al colore dominante negli affreschi con Storie dell’Antico Testamento stesi intorno al 1425-1430 da Paolo Uccello e dalla sua bottega. Il Diluvio universale e L’ebbrezza di Noè, in particolare, restano a testimoniare il genio di Paolo Uccello e i suoi cerebrali incantamenti prospettici e coloristici.<br>Dal lato opposto a quello d’ingresso si entra nel cappellone degli Spagnoli, in origine sala capitolare del convento (costruita da Jacopo Talenti fra 1343 e 1355 circa), destinata invece nel ’500 alle funzioni religiose degli spagnoli al seguito di Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I. L’ampia aula rettangolare reca un grandioso ciclo pittorico a fresco (1367-1369 circa), opera di Andrea di Buonaiuto e collaboratori, che esalta il ruolo dei Domenicani nella lotta contro l’eresia.<br>Accanto, il suggestivo chiostro dei Morti esisteva già prima dell’arrivo dei Domenicani, e a metà ’300 fu ristrutturato (attualmente è in corso di restauro).<br>Dal Chiostro verde si passa a una sezione espositiva, con dipinti, reliquiari e paramenti liturgici appartenenti al complesso domenicano. Il Chiostro grande, il più ampio in Firenze, con affreschi cinque-settecenteschi, è oggi compreso nei locali della Scuola Allievi Sottufficiali dei carabinieri.