È la straordinaria galleria personale di Jacopo Tintoretto, autore di una serie di capolavori in cui si uniscono sapiente elaborazione formale e spontanea e drammatica liricità. Intitolata al santo protettore degli appestati, la Scuola fu costruita tra il 1516 e il 1560 su progetto di Bartolomeo Bon e sotto la successiva direzione di Sante Lombardo e Antonio Scarpagnino; fu completata a opera di Gian Giacomo de’ Grigi. Del lungo periodo di edificazione risente la facciata, nel gusto del primo rinascimento al piano terreno, quasi anticipatrice del barocco per ricchezza di motivi ornamentali al secondo. Più lineare l’opposto fronte con portico sul rio, opera del Lombardo.<br>L’interno, su due piani, conserva l’intero ciclo di teleri dipinto dal Tintoretto tra il 1564 e il 1587, dopo aver vinto il concorso cui partecipò anche Paolo Veronese, grazie all’espediente di presentare, in luogo del richiesto bozzetto, la tela già finita di S. Rocco in gloria. Dal 1564 al 1567 il maestro dipinse le tele della stanza dell’Albergo, tra il 1576 e il 1581 quelle della sala Maggiore superiore e, tra il 1583 e il 1587, quelle del salone terreno. Per motivi cronologici la visita inizia dunque dal piano superiore, cui si sale per il grandioso scalone dello Scarpagnino (1544-46), con volta a botte; alla parete destra, La peste del 1630, capolavoro di Antonio Zanchi. La sala dell’Albergo ha nel soffitto ligneo intagliato e dorato S. Rocco in gloria e, sulla parete di fronte all’ingresso, una grandiosa Crocifissione (1565). Nell’imponente sala maggiore si ammirano le storie del Nuovo Testamento dipinte alle pareti e negli scomparti del soffitto (con l’aiuto di specchi per non vacillare tra scorci e fantastiche invenzioni di luce) e le 21 tele raffiguranti storie dell’Antico Testamento; attorno corrono dossali lignei intagliati cui sono addossate deliziose cariatidi scolpite da Francesco Pianta il Giovane (quella verso l’altare è una bizzarra caricatura del Tintoretto); sull’altare, Gloria di S. Rocco; nell’abside, Cristo portacroce di Giorgione e Annunciazione di Tiziano. Il salone terreno ospita le ultime otto tele dipinte dal maestro: da sinistra, l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi, la Fuga in Egitto, la Strage degli innocenti, S. Maria Maddalena, S. Maria Egiziaca, di magiche luci notturne, Circoncisione e Assunzione. All’ultimo piano è esposto il Tesoro, al cui ingresso sono visibili due quadri del Tiepolo.