Su piazza De Bosis si apre l'ingresso monumentale all'ex Foro Mussolini, vasto complesso di edifici e impianti sportivi immerso nel verde delle pendici di Monte Mario, uno dei principali interventi a scala urbana del regime fascista, significativo per l'intento di riunire attività sportiva e formazione ideologica. Le diverse costruzioni testimoniano l'oscillare della cultura architettonica del periodo tra classicismo stilizzato e deciso razionalismo, e l'aspirazione all'unità delle arti figurative, tra le quali venne recuperata la tecnica del mosaico per ampie decorazioni parietali e pavimentali. Il piano d'insieme, elaborato da Enrico Del Debbio nel 1928-32 con un'ultima stesura nel 1936 di Luigi Moretti, si caratterizzava per la particolare attenzione al rispetto ambientale; i principali impianti, anche per motivi economici, sfruttavano le depressioni del terreno. Sulla piazza si trova l'obelisco dedicato a Mussolini (Costantino Costantini, 1932); a sinistra, l'ex Accademia di Musica - oggi palazzo dell'ISEF e sede dell'auditorium della RAI - e, ancora più a sin., la Piscina coperta (già palazzo delle Terme), del Costantini (mosaici pavimentali di Giulio Rosso, castello per i tuffi di Pier Luigi Nervi per le Olimpiadi del 1960; al primo piano, l'ex palestra del Duce, di Luigi Moretti, ora sala riunioni, con mosaici di Gino Severini). A destra, la sede del CONI, l'ex Accademia di Educazione fisica di Enrico Del Debbio (1928-32), con statue di atleti del Canevari e di Carlo De Veroli. Alle spalle dell'obelisco si stende il viale del Foro Italico che, aperto da Luigi Moretti nel 1937, fu dedicato all'«Impero», di cui i grandi blocchi di marmo ai lati recano incise le date fondamentali insieme a quelle del regime; sugli ultimi a sin. sono state aggiunte quelle della proclamazione della Repubblica e dell'entrata in vigore della Costituzione. Nelle corsie laterali, mosaici su cartoni di Gino Severini, Angelo Canevari, Achille Capizzano, Giulio Rosso. Al centro del piazzale del Foro Italico, la fontana della Sfera, monolite di 3 m di diametro circondato da mosaici su cartoni di Giulio Rosso. Sul fondo incombe lo stadio Olimpico, quasi totalmente ricostruito in occasione del Campionato del mondo di calcio del 1990; a destra, lo stadio dei Marmi (Enrico Del Debbio, 1932), contornato da 60 statue di atleti, dono di altrettante città italiane. Il viale delle Olimpiadi costeggia i campi da tennis (Costantino Costantini, 1933-34, con statue di Eugenio Baroni) e lo stadio olimpico del Nuoto, costruito per le Olimpiadi del 1960 da Enrico Del Debbio e Annibale Vitellozzi.