Un alto muro in pietra d’Istria con due portali monumentali segna l’ingresso al Porto vecchio, immenso complesso di banchine e magazzini da tempo in stato di semiabbandono, fatta eccezione per uno scalo merci. Lungo oltre 3 km, articolato su edifici di singolare coerenza stilistica, che all’epoca della costruzione (1868-83) rappresentarono un’applicazione d’avanguardia delle tecniche del cemento armato, oggi il conglomerato si configura come un esempio di archeologia industriale portuale senza uguali.<br>La zona è in regime di Porto franco, quindi per entrare occorre superare (con qualche ragionevole scusa) la barriera doganale. All’interno la sobria architettura dei magazzini, dotati di logge sostenute da colonne metalliche al piano terra e di grandi finestre da carico ai piani superiori, offre uno spettacolo affascinante.<br>Il Porto vecchio è, di fatto, l’ultimo e più grande porto storico d’Europa a non essere stato sottoposto ad azioni di conversione e risanamento. Unica eccezione è il Magazzino 26, enorme hangar del 1890-97 (oltre 30.000 mq di superficie complessiva) restaurato e adibito nel 2011 a splendida location della Biennale Diffusa di Trieste in cui sono state esposte le creazioni di un centinaio tra pittori, scultori, fotografi e visual designer.